Questa è la seconda notte in bianco che passo e stasera ho voluto scrivere i miei pensieri su un foglio.
Ho deciso di pubblicarli per rendervi partecipi del periodo che ho vissuto quest’anno, visto che sono stata un po’ assente dal campo di gioco, senza scrivere molte volte il perché.

Ogni anno mi pongo delle sfide ed anche quest’anno ho voluto rischiare…
Ho scelto Brescia, perché da tre anni (periodo in cui sono stata in Germania), in cuor mio, mi sentivo parte di questa squadra ed ogni sabato mi accadeva di essere in tensione ed emozionata, come se dovessi scendere in campo anche io… Mi collegavo sui Social e seguivo le mie compagne dal primo fino all’ultimo minuto e mi ritrovavo ad esultare da sola in casa ed era come se avessi vinto io… Avevo instaurato un bellissimo legame con la maggior parte delle leonesse, ogni santo week-end ci caricavamo a vicenda ed io entravo in campo la domenica con stessa carica e grinta, era come se loro fossero lì con me…
La voglia di giocare insieme a loro, di indossare questa maglia e di condividere tutti questi momenti insieme era immensa e tra me e me mi sono detta: “ecco forse è arrivato il momento, prova a pensare a questa opportunità.. Prendo tempo, cerco di capire e poi decido.
Il mio cuore aveva già deciso per me, il mio cuore aveva scelto Brescia.

Sembra tutto molto bello, poi però le cose iniziano ad essere diverse, non riesco ad adattarmi ai nuovi metodi di allenamento ed inizio ad avere problemi fisici. Non riesco ad esprimermi e mano a mano che i gironi passavano, la situazione peggiorava, fino a non riuscire più a giocare e ritrovarmi spettatrice. Ho iniziato ad isolarmi, non riuscivo ad esprimermi, non stavo bene e non mi piaceva farmi vedere senza il sorriso, perdo le mie compagne e non giocando esco dagli automatismi della squadra…
Inizia un lungo processo di controlli, visite, eccetera fino a quando scopro di avere un’ernia espulsa ed inizio il travagliato periodo di riabilitazione e terapie… Finalmente recupero e la voglia di giocare e vincere era tantissima. Torno in campo ma mi rendo conto che il contesto è cambiato di non avere più la stessa fiducia e di percepire una certa noncuranza… Da quel momento in me qualcosa cambia, tranne la voglia di allenarmi e lottare fino alla fine per ciò che ho sognato di vivere ed essere: una giocatrice del Brescia.
Ho sbagliato in qualcosa, ma sbagliare significa crescere se si impara la lezione.

Prometto di saper perdere.
Prometto di vacillare, di cadere, di essere incapace di vincere. Non sempre riuscirò a superare, non sempre riuscirò ad andare oltre. Non sempre potrò essere capace di arrivare così lontano come vorrei, di darvi esattamente ciò che meritate di avere o che disperatamente desidero darvi. Non sempre riuscirò a sorridere.

Prometto di saper perdere.
Prometto anche di mantenermi viva dopo ogni sconfitta, resistere al peso insostenibile di ogni impossibilità. Ci saranno momenti in cui senza volerlo vi ferirò, momenti in cui senza volerlo toccherò delle ferite, ma non desisterò mai solo perché ho perduto, non mi fermerò solo perché è facile, non cederò solo perché costruire è doloroso.

Prometto di saper perdere.
Perché solo chi ama corre il rischio di perdere, gli altri corrono solo il rischio di essere perduti.

Prometto di saper perdere.
Perché solo chi non ha mai amato non hai mai perso.
Amo follemente questo sport amo le emozioni che mi da, amo poterle condividere con le mie compagne e tutti voi che mi siete sempre vicino.

“Le corde suonano perché fanno resistenza alla pressione. È da quella resistenza che nasce la musica.”

Ps. C’è ancora da scrivere la storia del Brescia.

Raffaella.

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