Ci siamo quasi. Dalla stagione 2022/2023 il calcio femminile italiano intraprenderà la sua strada verso il professionismo. Quello formale, ora quanto mai necessario. Lo ha stabilito il Consiglio Federale di stamattina. “Un passaggio divenuto ormai improcrastinabile sul tema della pari dignità, garantendo al tempo stesso un periodo adeguato per preparare il sistema“, si legge sul sito della FIGC. Tradotto: servirà un necessario periodo di aggiustamento. Che si giocherà anche e soprattutto sul tavolo del decreti attuativi del Ministro dello Sport Vincenzo Spadafora, all’interno della discussione della legge delega di riforma. Passaggi normativi di fondamentale importanza, in attesa di scoprire come reagirà il football del Belpaese a un cambiamento così decisivo.

Juventus Campione d’Italia e in Champions League (insieme alla Fiorentina), Tavagnacco e Orobica in B, Napoli e San Marino Academy promosse in A. Ecco i verdetti definitivi della stagione 2019/2020. In attesa del 22 agosto prossimo, data della ripartenza ufficiale della Serie A. Il tutto per venire incontro alle esigenze della Nazionale, a settembre impegnata nelle qualificazioni a Euro 2022. Tempistiche diverse per la Serie B, pronta a scaldare i motori il 13 settembre con un parco club allargato a 14 squadre. La cadetteria vedrà così 2 team promossi in A e 4 retrocessi in B. Se la Coppa Italia comprenderà 26 squadre, la Supercoppa assumerà i contorni di una final four. Infine la Primavera vedrà novità nel corso dell’annata 2021/2022: in programma l’istituzione di Primavera 1 e 2.

 

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