Raffa Manieri Academy

Raffa Manieri Academy: promuoviamo il calcio femminile in Italia!

L’obiettivo della Raffa Manieri Academy è sempre stato chiaro: regalare un’occasione alle bambine che vogliono giocare a calcio insieme ai bambini, creare ambienti inclusivi in cui la diversità diventa un’opportunità, dare impulso al calcio femminile in Italia.

Con la Raffa Manieri Academy aiutiamo le società a creare un settore femminile di calcio partendo dal nostro modello Mixed Team, la metodologia che abbiamo sviluppato in anni di esperienze e ricerche. Nel nostro programma di formazione rientrano anche la preparazione degli allenatori e il supporto ai genitori, organizzando per loro momenti d’incontro periodici in cui possano confrontarsi con esperti in materia.

Organizziamo Open Day, Camp estivi e collaboriamo con le scuole, dove possiamo condividere testimonianze o dare vita a progetti educativi più strutturati, basati su attività motorie e di sensibilizzazione sullo sviluppo dello spirito di squadra e del fair play.

La genesi dell’Academy

La Raffa Manieri Academy è nata nel 2017. Tutto è partito da un’intuizione di mio fratello Riccardo mentre io giocavo nel Bayern Monaco e iniziavo a essere più conosciuta anche in Italia. Premetto che non sono mai stata una persona da social media, perché non mi piace mettermi in mostra. Lui però mi ha fatto riflettere: espormi poteva aiutare tante bambine, la mia figura poteva essere d’esempio per le ragazze che volevano intraprendere un percorso nel calcio. In effetti arrivavano sempre più bambine all’Arzilla Calcio, la società di Santa Maria dell’Arzilla (frazione di Pesaro), dove ho cominciato e di cui mio padre è presidente, e nella quale già dal 2015 si era sviluppato il format Pink Arzilla, dedicato proprio allo sviluppo del calcio femminile e all’abbattimento delle barriere culturali e strutturali.

La prima piattaforma che ho aperto è stata Facebook. Riccardo era già proiettato sul ruolo della mia figura post-agonismo, mentre io ho fatto più fatica a uscire dall’idea di atleta professionista. All’inizio mi sono opposta al progetto di un’Academy, non ero pronta al cambiamento. Nella mia testa ero ancora una sportiva: pensavo alla performance. Mio fratello mi ha aperto la mente, mi ha aiutata a capire l’importanza di costruirmi uno sbocco dopo il calcio e di realizzare un progetto unico, che avrebbe permesso di portare la mia esperienza in qualsiasi società e associazione, in Italia e all’estero, senza vincoli.

Se alla fine mi sono convinta è stato grazie a Riccardo, ai miei genitori e a tutti coloro che da subito hanno creduto nell’Academy, come Francesco Marcucci, che ne era il responsabile insieme a me. Quando nel 2020 ho smesso di giocare sono rientrata a Pesaro e ho preso in mano la situazione. Mi ci sono buttata anima e corpo, anche perché Francesco dopo dieci anni era stato chiamato altrove per una posizione che non poteva rifiutare. Credo che in quel momento sia nato veramente in me il senso di responsabilità per continuare a dare forma alla Raffa Manieri Academy di oggi.

Sviluppo della nostra metodologia

Sono diventata responsabile tecnico dell’Arzilla Calcio portando avanti il lavoro fatto con Francesco: gestivo gli allenatori, i genitori, i bambini. Le Pink Arzilla stavano riscuotendo parecchio successo, tanto che era appena nata l’Under 15 femminile e presto sarebbe arrivata anche l’Under 17. Toccando con mano tanti aspetti mi sono resa conto che davvero con l’Academy potevo fare la differenza. E per farlo potevo partire dalla mia carriera, dalle esperienze che avevo vissuto come calciatrice in Italia, in Europa e nel mondo. E poi potevo attingere a piene mani dall’Arzilla Calcio, dove avevamo maschi e femmine che giocavano insieme.

Le Pink Arzilla sono state il progetto pilota della Raffa Manieri Academy: le situazioni che fronteggiavamo tutti i giorni ci hanno permesso di creare un modello, una metodologia replicabile anche in altre società. Non è stato semplice, ma è stato bello, stimolante, formativo. Non avevamo niente di scritto, nessuna regola stabilita: risolvevamo i problemi come meglio credevamo, facendo leva sulle nostre competenze, interfacciandoci con genitori, allenatori, bambini e bambine. Stavamo crescendo anche noi, ci era concesso sbagliare e imparare dagli errori.

Siamo stati fortunati: il campo di Santa Maria dell’Arzilla è immerso nella natura, non c’erano persone che venivano a vedere, potevamo lavorare in tranquillità. Il rovescio della medaglia è che in un paesino la mentalità è ristretta, è più difficile diffondere idee innovative. Ricevevamo critiche dall’esterno, temevamo di non riuscire a tutelare le bambine. Per esempio, c’erano genitori di maschietti che volevano portare via i figli perché giocavano anche le femmine. Tutto quello che abbiamo vissuto ci ha permesso di creare un protocollo improntato non tanto sugli aspetti calcistici, ma su quelli sociali.

Open Day, Camp estivi e formazione ad altre società

Con l’obiettivo di farci conoscere e di mostrare il nostro lavoro in campo abbiamo organizzato diversi Open Day e Camp estivi. Questi ultimi nel format attuale si svolgono su tre settimane, di cui una con il pernotto. Sono aperti a tutti: bambini, allenatori, educatori, educatrici, ragazzi, ragazze, scuole. Sono state ulteriori scommesse, però adesso posso dire che le abbiamo vinte, perché tanti genitori si sono scrollati di dosso i pregiudizi e hanno iscritto i loro figli e le loro figlie a calcio da noi.

Parallelamente, ci siamo messi a disposizione delle società per portare all’esterno il modello che avevamo elaborato, promuovere il calcio femminile in Italia e aiutare altre realtà a creare un settore femminile di calcio. Io mi presentavo come atleta, Francesco Marcucci come responsabile tecnico. Ancora oggi offriamo questo servizio. Grazie a tutte le iniziative che abbiamo messo in atto, la Raffa Manieri Academy ha raggiunto piano piano una versione strutturata e si è arricchita di persone e professionisti che hanno creduto nel progetto e hanno voluto farne parte.

Il metodo Mixed Team

Il Mixed Team è il cuore pulsante della Raffa Manieri Academy. Partiamo da una premessa: i bambini e le bambine non hanno alcun problema a giocare insieme. Sono gli adulti ad avere pregiudizi e a trasmetterli ai figli, che finiscono poi per sviluppare determinate idee. Posso affermarlo con sicurezza in base alla mia esperienza: per tanto tempo sono stata l’unica bambina in una squadra composta solo da maschi. Per i miei compagni di squadra ero solo “la Raffi”. Non vedevano alcuna differenza tra me e loro. Da piccolissimi facevamo addirittura la doccia tutti insieme.

La formula del mixed gender in Italia non è mai stata molto in voga. È diffusa nei Paesi in cui i contesti socioculturali sono più avanzati e favorevoli, come in Germania, dove ho visto con i miei occhi quanto fosse comune vedere in campo maschi e femmine insieme. Lo stesso accade nel resto d’Europa, grazie a politiche ben precise realizzate dalla UEFA, in Oceania e nel Nord e Centro America.

Noi l’abbiamo proposta all’Arzilla e poi è diventata il fulcro della Raffa Manieri Academy. Il Mixed Team rappresenta un valore aggiunto dal punto di vista tecnico e comportamentale per tutti, maschi e femmine. Tecnico perché le ragazze hanno modo di crescere di più calcisticamente parlando. Comportamentale e sociale perché facciamo in modo che la figura di una ragazza, una donna, che gioca a calcio sia sempre più accolta, sin da piccola. È un percorso importante anche e soprattutto per i ragazzi, che assimilano certi principi e si abituano a considerare le ragazze come un punto di forza, in campo e fuori. Per le società che attuano il modello del Mixed Team c’è anche un vantaggio strutturale, poiché si ha la possibilità di gestire tutti in modo omogeneo al livello tecnico.

Le Pink Arzilla sono la prova vivente di come il metodo Mixed Team funzioni. Oggi all’Arzilla è normale vedere bambini e bambine che giocano insieme, parlano con i genitori, scherzano tra loro. Anzi, la cosa più bella è vederli socializzare, ridere, supportarsi.

Lo staff dell’Academy

Lo staff della Raffa Manieri Academy è composto da professionisti che credono nel progetto e ne condividono i valori.

Le qualifiche dello staff tecnico:

  • ⁠Uefa A
  • ⁠Uefa B
  • ⁠⁠⁠Uefa c
  • ⁠Licenza D
  • ⁠Osservatori calcistici per società di calcio professionistiche
  • Preparatore Ateltico
  • ⁠Laureati in Scienze Motorie
  • ⁠Level E
  • ⁠Direttore sportivo

Se vuoi avere informazioni sulla Raffa Manieri Academy, contattaci oppure compila il form in basso!

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