Un movimento in salute, club di spessore e selezioni nazionali di alto livello. Questa una prima essenziale fotografia del calcio femminile in Svezia. Nella terra di Zlatan Ibrahimovic sono 179.050 le donne che indossano gli scarpini (fonte report UEFA 2016/2017). E non è un dato casuale. In primis per investimenti nel corso degli anni e cultura sportiva sottesa. Quelli che hanno consentito alle Blagult di porsi costantemente nella top 10 del Ranking FIFA.

LE ORIGINI DEL CALCIO FEMMINILE IN SVEZIA

La Svezia può vantare in senso cronologico una delle prime nazionali a livello mondiale. Le origini della massima selezione scandinava risalgono alle fine degli anni ’60: decisivo è stato l’impulso della federazione. Se nel 1971 si registra la prima partecipazione a un torneo non riconosciuto, è il 25 agosto 1973 la data della prima sfida ufficiale (Svezia-Finlandia 0-0). Dal 1980 in poi ciò che succede in seno alla selezione di Stoccolma è un percorso fatto di Mondiali, Europei (vinti nel 1984) e Giochi Olimpici. E a livello di club? Un totale di 7 finali di Champions League disputate: di queste, 2 le vittoriose, entrambe di marca Umea.

UNA DAMALLSVENSKAN COMPETITIVA ANCHE IN EUROPA

12 team. Un Rosengard a quota 10 titoli, seguito dall’Umea (7) e dall’asse Jitex-Oxabacks (6). Il tutto nel segno di una copertura mediatica che sconfina anche negli Usa. Questi i team dell’attuale Damallsvenskan, così ribattezzata dal 1988:

  • Rosengard
  • Kopparbergs
  • Vittsjo
  • Eskilstuna
  • Linkopings
  • Pitea
  • Kristianstads
  • Orebro
  • Vaxjo
  • Djugardens
  • Limhamm
  • Kungsbacka

La piramide del calcio svedese attualmente consta di 7 divisioni, ripartite in forma piramidale. Al vertice ecco Damallsvenskan (Serie A) e Elitettan (Serie B), seguite da 5 serie con sempre maggiore specializzazione localistica.

LE BLAGULT: TRA VITTORIE (UNA) E PODI (TANTI)

Quinto posto alle spalle dell’Olanda e davanti all’Inghilterra. Quello della Svezia è un piazzamento importante nel ranking FIFA, figlio di una sequenza di risultati di livello assoluto. A partire dalla vittoria degli Europei del 1984, passando per la seconda piazza ai Mondiali del 2003. Non è un caso che quella fosse la nazionale di Sjogran, donna dei record tra le fila della nazionale: 167 le presenze totali. Intanto a Francia 2019 è arrivato un terzo gradino del podio che fa ben sperare per il futuro…

UN PROFESSIONISMO PER 12 CLUB

Professionismo di fatto, tra calciatrici (72) e club (12). Eppure gli stipendi in Svezia sono più bassi rispetto alle altre massime potenze europee. Secondo l’analisi di Sport Intelligence, lo stipendio medio di un’atleta della Damallsvenskan si attesta sui 12 mila euro annui. Il tutto al netto della potenza economica della società di riferimento.

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